Salìce, è un villaggio della VI circoscrizione del Comune di Messina, posto sui Monti Peloritani a 236 s.l.m., dista circa 13 km a nord dal centro di Messina. Gli abitanti sono denominati Salicesi (Salicioti in siciliano). Il Patrono è Santo Stefano Protomartire e si festeggia il 3 agosto. L’arteria principale che attraversa il paese è la S.P.51 che per un chilometro circa è denominata Via Principe Umberto. La popolazione residente è di 998 cittadini (censimento 2011).
LUOGHI DI INTERESSE
1. Piazza Madonna di Lourdes (XX secolo)
2. Chiesa di Santo Stefano (XIV secolo)
3. Chiesa di Santa Maria delle Grazie (XVI sec.)
4. Fontana parietale (XVIII secolo) e colonna crocifera (XVI secolo)
5. Palazzo Pettini (XIX secolo)
6. Chiesa dell’Annunziata (tardo XIV secolo)
7. Castelluccio
8. Forte dei Centri
Salìce, è un villaggio della VI circoscrizione del Comune di Messina, posto sui Monti Peloritani a 236 s.l.m., dista circa 13 km a nord dal centro di Messina. Gli abitanti sono denominati Salicesi (Salicioti in siciliano). Il Patrono è Santo Stefano Protomartire e si festeggia il 3 agosto. L’arteria principale che attraversa il paese è la S.P.51 che per un chilometro circa è denominata Via Principe Umberto. La popolazione residente è di 998 cittadini (censimento 2011).
LUOGHI DI INTERESSE
1. Piazza Madonna di Lourdes (XX secolo)
2. Chiesa di Santo Stefano (XIV secolo)
3. Chiesa di Santa Maria delle Grazie (XVI sec.)
4. Fontana parietale (XVIII secolo) e colonna crocifera (XVI secolo)
5. Palazzo Pettini (XIX secolo)
6. Chiesa dell’Annunziata (tardo XIV secolo)
7. Castelluccio
8. Forte dei Centri
Salice è un villaggio della zona nord di Messina che in numerosi documenti storici viene annoverato, insieme ad altri centri abitati limitrofi, tra i casali messinesi di Tramontana.
Il suo territorio si estende da Portella Castanea, sui Monti Peloritani, fino al Mar Tirreno, in prossimità delle frazioni di Marmora e Rodia.
L’abitato si sviluppa principalmente lungo un crinale delimitato dai torrenti Rizzina e Persa e si concentra tra Piazza Madonna di Lourdes, a monte, e la collina del Castelluccio, a valle.
Dalla parte sommitale del villaggio si gode di uno splendido panorama sulle Isole Eolie e sulle chiese del casale.
I primi documenti risalgono al 1134, quando re Ruggero II cedette il feudo di Salice a Luca Archimandrita1.
Tuttavia, già tra il VI e il IX secolo, vi erano insediamenti bizantini.
Difatti, sul territorio si trovano ancora oggi un santuarietto semipogeo o sepolcreto bizantino, nei pressi di Forte dei Centri, e i resti della Chiesa Santa Maria di Portella, situata a Portella Castanea e crollata nel 19882.
Nel XIV secolo Salice vide la presenza dei Cavalieri di Malta che davano in concessione, permuta e/o censo i terreni in loro possesso3.
Sempre nel XIV secolo si formò l’agglomerato urbano di tipo medievale con l’edificazione delle chiese dell’Annunziata e di Santo Stefano4, mentre l’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie fu costruita nel 1550.
In seguito alla rivolta antispagnola di Messina (1674-1678) il casale fu messo in vendita, venne acquistato dal principe Alliata di Villafranca, e tornò al Regio Demanio nel 17275.
Nel 1819 il conte Pettini acquistò delle terre a Salice e costruì un palazzo sulla via principale. Intorno al 1920 i beni dei Pettini furono acquisiti da Santi Mazzeo che li trasmise agli eredi.
1. Piazza Madonna di Lourdes (XX secolo)
Realizzata negli anni Settanta con la copertura di un burrone dove, secondo una leggenda, viveva una draghessa (la Mamma Drava).
L’attuale grotta della Madonna di Lourdes è stata inaugurata il 02 maggio 1981.
Nella stessa piazzetta un monumento, inaugurato nel 1997, ricorda i Caduti in guerra.


2. Chiesa di Santo Stefano juniore (XIV secolo)
È stata costruita a partire dal XII secolo.
La pianta del sacro edificio è rimasta fondamentalmente come era in origine, a croce latina e nel piccolo transetto si trova un grazioso altare barocco.
La peculiarità consiste nella caratteristica architettonica della volta a sesto acuto che copre la navata, unico esempio in Sicilia oltre alla Chiesa di San Nicola di Agrigento (XIII sec.).
Questa è stata la prima chiesa del villaggio e venne costruita proprio negli anni in cui il monachesimo basiliano si diffondeva nell’Italia meridionale.
Al suo interno è custodita una statua marmorea raffigurante una Madonna con bambino scolpita nel 1725 da un autore ignoto.



3. Chiesa di Santa Maria delle Grazie (XVI sec.)
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie venne edificata nel 1550 e donata nel 1654 da un privato cittadino di nome Francesco Giacobbe, alla Parrocchia di S. Stefano Juniore; dal 1781 è la chiesa parrocchiale di Salice.
L’edificio, ad un’unica navata, presenta decorazioni parietali in stucco del periodo barocco e sei altari laterali, tre per lato, ciascuno dei quali ospita statue di Santi.
Quello più ricco e imponente è l’altare di S. Stefano Juniore, titolare della parrocchia.
Tra le opere d’arte spiccano due dipinti su tavola del XVI secolo che raffigurano una Santa Caterina d’Alessandria (attribuita a Stefano Giordano, messinese di scuola polidoresca) e una Madonna di Monserrato tra le Sante Lucia e Apollonia.
A questi bisogna aggiungere altri due tele di autore ignoto, quella raffigurante una Madonna con bambino del XIX secolo e quella della Madonna del Carmelo ed Anime Purganti del XVII secolo.
Di particolare interesse è anche un’acquasantiera in marmo rosso realizzata da un autore ignoto nel XVII secolo.






4. Fontana parietale (XVIII secolo) e colonna crocifera (XVI secolo)
La fontana a parete del XVIII secolo poggia su una abitazione privata, è eseguita in pietra sulla quale si evidenziano decorazioni barocche.
Superiormente si notano due volute combacianti che poggiano su un cornicione sotto il quale prende forma un arco nel cui interno spicca una conchiglia nervata e dove si leggono anche tre date incorniciate da quattro volute: 1716 – 1866 – 1878, riferibili all’anno della sua realizzazione ed agli anni dei due restauri.
Altri fregi ed una cornice proseguono verso la conca in pietra dura che riceve l’acqua corrente potabile.
La colonna crocifera in marmo e pietra del XVI secolo, giuridicamente è di pertinenza del Comune di Messina come anche la fontana.
Il piedistallo è in pietra polipai o di Bauso che veniva estratta dalle cave di Villafranca Tirrena.
La colonna cilindrica è di marmo bianco ed in cima si erge una croce che rappresenta, da una parte un crocifisso ornato da roselline, dalla parte opposta una madonna con bambino.
Le colonne crocifere, dette anche colonne votive, venivano innalzate in prossimità delle chiese come simbolo di devozione e non come importanza artistica.


5. Palazzo Pettini (XIX secolo)
Attiguo alla Piazza Principe Umberto, attira l’attenzione il secentesco stemma nobiliare dei Pettini collocato sull’omonimo Palazzo.
La struttura, acquistata nel secondo decennio del 1900 da Santi Mazzeo, oggi è in condizioni di triste degrado e necessita di accurati interventi di restauro e messa in sicurezza.
Sul retro del Palazzo, che ricade su via Pizzillare, vi era una passerella aerea che conduceva alla villa di proprietà, alla quale si accede anche attraverso un cancello sovrastato da uno stemma nobiliare in ferro battuto con l’insegna dei Cottone, già proprietari prima di Pettini.
In questo stemma, rispetto a quello in pietra di cui sopra, i Pettini mantennero l’emblema araldico dei Cottone sostituendo soltanto il motto “POTENTIOR” in “NE PEREAT”.
I salicesi ricordano con nostalgia la villa intesa come “parco” per la rigogliosa e variegata piantagione e posto di ristoro dei proprietari.


6. Chiesa dell’Annunziata (tardo XIV secolo)
La Chiesa della Santissima Annunziata è stata costruita tra il XIV e il XV secolo.
La pianta è a croce latina e oggi della chiesa rimane solo il transetto e il muro di sinistra dell’unica navata.
L’edificio è impreziosito da una raffinata scultura in marmo di carrara che raffigura l’Annunciazione.
L’opera è attribuita a Rinaldo Bonanno (1545-1600), seguace e collaboratore di Andrea Calamech, di scuola montorsoliana.


7. Castelluccio
È una torretta di avvistamento posta sulla collinetta che domina il casale, di cui, da qualche anno, ne è simbolo.
La torretta viene definita da qualche storico erroneamente torre Benini, probabilmente confondendo il cognome Benini con quello di Pettini che ne era il Conte proprietario e che forse ne commissionò la costruzione.
La torretta andrebbe comunque studiata per una esatta periodizzazione essendo che non tutti la datano nello stesso secolo.

8. Forte dei Centri
Si tratta di un forte ottocentesco, appartenente ai cosiddetti “Forti Umbertini”, realizzati sul finire del XIX secolo per difendere l’area dello Stretto da eventuali attacchi.
La costruzione, imitando le fortificazioni rinascimentali, segue grossomodo lo stesso schema: fossati, spigoli profilati in pietra e cornici, sotterranei e molto altro ancora.
Tra le sue mura prestò servizio, nell’aprile del 1917, il giovane Giacomo Matteotti, di stanza a Forte Cavalli durante la I Guerra Mondiale, che si trovava confinato a Messina per essere allontanato dal fronte ove avrebbe potuto condizionare l’opinione pubblica con le sue idee “non interventiste”.

- 3 agosto – Processione di Santo Stefano Protomartire, patrono del villaggio.
- Agosto – Memorial Stefano Salvo;
- 29 ottobre – Processione di Santo Stefano Juniore, a cui è intitolata la parrocchia;
- Carnascialata di Mamma Drava.
1) N. Gullì, Semplicemente… Salice, Litografia G. Faccini, Messina 1983, pag. 16; A. Fragale, Villaggi. Tra memoria e dinamica, Sicania, Messina 1992, pp. 73-74.
2) A. Bombaci, N. Principato, Sulle orme dei monaci bizantini a Messina, Di Nicolò, Messina 2005, pag. 29, pag. 47.
3) F. Chillemi, R. Stracuzzi, Testimonianze dei Cavalieri di Malta nei Casali di Messina, in C. Ciolino (a cura di), Frammenti e memorie dell’Ordine di Malta nel Valdemone, Di Nicolò, Messina 2008, pag. 327, pag. 363.
4) R. Galletta, Religiosità vissuta a Salice, Cooperativa Paideia, Faccini, Messina 1988, pag. 153.
5) N. Gullì, Semplicemente… cit., pag. 18; G. Foti, Storia, arte, tradizioni nelle Chiese dei Casali di Messina, Messina, Grafo Editor 1992, pag. 457.
IN AUTO 🚘 Dallo svincolo autostradale di Messina Giostra percorrere la Strada Comunale San Michele-Portella fino a Portella Castanea e da qui proseguire lungo la Strada Provinciale 51.
Dallo svincolo di Villafranca Tirrena percorrere la Strada Statale 113 diramazione fino alla località Marmora, e da qui imboccare la Strada Provinciale 51 fino a Salice.
IN BUS 🚏 Nei giorni feriali, alla stazione centrale di Messina o dal centro di Villafranca Tirrena, prendere la linea ATM n° 26 (Salice); nei giorni festivi, servirsi della linea ATM n° 25-26 (Salice-Gesso) dalla stazione centrale di Messina.
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Orto Liuzzo e Tarantonio
con il suo circondario costituisce un’insediamento abitativo che ha accresciuto nel tempo la sua di popolazione, sia per la sua posizione posizione, a due passi dall’attivo Comune di Villafranca Tirrena, sia pure in quanto località prevalentemente balneare che si estende lungo la riviera tirrenica del messinese…











